Il centro, una zona che alterna ai suoi portici ampi e lussuosi di marmo rosso e bianco acceso, viali alberati e piazze in cui è possibile sentire il profumo degli alberi e dei fiori o, d’inverno, lasciarsi affascinare – talvolta – dalla nebbia che ammanta il paesaggio. Con un po’ di fortuna si possono intravedere cortili sfarzosi nascosti all’interno di palazzi privati o accedere a finestre con vista su tratti di fiume che affiora. Bologna ruota tutta attorno alla sua piazza principale, Piazza Maggiore, circondata da alcuni dei più importanti palazzi della città medievale. Di fronte alla Basilica di San Petronio si estende il cosiddetto crescentone, un’ampia pavimentazione sopraelevata in granito, reso recentemente accessibile a tutti.
Quest’area di Bologna mostra una delle parti più ricche della città; oltre ad antichi palazzi e portici, sono numerose le vetrine con abiti firmati, borsette all’ultima moda, scarpe dai tacchi vertiginosi, foulard di seta. L’ideale per gli amanti sfrenati dello shopping, dunque, ma anche per gli storici dell’arte e gli appassionati di cultura che potranno visitare le famose Sette chiese, il complesso della Basilica di Santo Stefano che sorge nell'omonima – e bellissima – piazza o l’incantevole chiostro della Basilica di San Domenico (che conserva le reliquie del santo) in cui risuona il silenzio. Informazione di servizio: in questa zona hanno sede anche le poste centrali della città, aperte fino a sera.
Celebri luoghi culturali e dei saperi, questi, al contempo residenziali e familiari. Alberi e cortili, piazzette degli umarell, bar con biliardini vintage che rievocano quello stile da bar che si diffuse in molte città italiane: il bar Sport, in cui non si mangia quasi mai, come racconta lo scrittore Stefano Benni nel suo omonimo libro e che – aggiungiamo noi – odora di vino, noccioline, quotidiani e caffè, e in cui desiderosi si ritrovano gli abituè. Ma anche strade storiche, come via Zamboni, cuore dell’università più antica del mondo e ancora oggi molto frequentata anche da studenti internazionali e antichi palazzi che vale la pena visitare.
Tutto ebbe inizio all’incirca negli anni Sessanta quando nella periferia nord orientale della città si costruirono palazzi di edilizia popolare per far fronte all’aumento dei cittadini, dovuto alle migrazioni interne. È in questo contesto che nasce il rione periferico Pilastro. Una zona oggi ricca di parchi, di progetti di riscatto sociale e di comunità cittadina attiva. Molte sono le associazioni che si impegnano quotidianamente e che tenacemente tentano di riappropriarsi di un’identità libera dagli stereotipi.
Area cittadina situata oltre le mura dell’antica città, rapidamente raggiungibile attraversando il ponte di via Matteotti. Il quartiere, che sorge alle spalle della Stazione ferroviaria, fu contraddistinto dalla forte concentrazione di lavoro operaio e manifatturiero alla fine dell’Ottocento – e più precisamente a seguito del piano regolatore del 1889 che trasferì le fabbriche dal centro cittadino alla periferia. Oggi, in questo quartiere, tra i più multietnici e vivaci di tutto il capoluogo emiliano, vivono cittadini di ogni provenienza, geografica e sociale. La Bolognina ospita, inoltre, il cuore amministrativo della città, nei recenti edifici di piazza Liber Paradisus e nel Palazzo Bonaccorso.
La zona vicino alla stazione è nevralgica - come in ogni città. Camminando si può osservare una gamma distinta di paesaggi con forme e linee architettoniche differenti. Alcuni sembrano disabitati e abbandonati, altri hanno piccoli centri attorno ai quali ruota la vita, altri ancora invece sono così pieni di gente che ti lasciano la sensazione di non rimanere mai solo. Vicino alla stazione c’è il parco del Cavaticcio - l’ex porto di Bologna - la Fondazione Cineteca di Bologna con la sua bella programmazione al cinema Lumière, il MAMbo - il museo della contemporaneità - c’è una via piena di palazzi adibiti a uffici - via Marconi - che termina incrociando via del Pratello, classico punto di ritrovo per aperitivi e momenti di convivialità.